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mercoledì 15 febbraio 2012

Gli spett-attori....c'è teatro e teatro!!!!

Il lavoro teatrale non è solo il protagonismo di un ruolo ma può essere molto più interessante se ad essere protagonisti sono tutti i componenti del gruppo ma proprio tutti, pubblico compreso!!! com'è possibile? direte voi, i ruoli sono assegnati e non si è tutti protagonisti! e poi il pubblico? ma figuriamoci!!! niente di più sbagliato. Se parliamo di teatro classico come Romeo e Giulietta è inevitabile e indiscutibile captare i protagonisti e comprendere chi sono gli attori centrali e quelli marginali, le comparse e gli attori secondari ma se invece ci addentriamo nel teatro sociale allora scopriamo che non esistono solo gli attori bensì gli spett-attori. In questo genere lo spettatore, quindi il pubblico, si mischia alla scena, ne viene coinvolto e non è necessario imparare una parte, quello che è  fondamentale invece è l'ascolto, ascoltare in questo caso, vuol dire cercare un'intesa con il gruppo fino in quel momento sconosciuto e con gli attori che a loro volta sapranno coinvolgere senza obbligare le persone che sono ancora al di fuori della scena,  portarle a scegliere di farne parte senza usare il linguaggio verbale ma un linguaggio che ritroviamo nell'approccio con il prossimo; uno sguardo, un sorriso, una mano che si tende verso l'altro, ecco che piano piano ci si ritrova tutti in scena ad occupare uno spazio che fino a poco prima era destinato a chissà che idea di riempimento e all'improvviso non siamo più degli sconosciuti ma si vanno a creare dei contatti. L'uso di oggetti può essere utile per istaurare delle relazioni, alimentando in ognuno la fantasia e stabilendo un contatto visivo ed emozionale davvero interessante. Nel teatro sociale ognuno è attore e spettatore perchè si può scegliere di muoversi anche in tempi diversi e saranno le luci a determinare le azioni. Tutto ciò può apparire improvvisato ma  dietro c'è un lavoro assiduo di performer-attori che guidano i movimenti e i tempi scenici con molto tatto e rispetto, riuscendo ad ascoltare limiti e creatività  presenti in ogni componente, un lavoro di equipe davvero sorprendente che va a toccare le emozioni più svariate, dove s'impara e s'insegna chi è l'altro e chi siamo noi.
    Ho la fortuna di aver conosciuto questo tipo di teatro e delle persone meravigliose......e sentir dire da una persona "non-attore" di 70 anni: "quando vengo quì e lavoro con voi, mi sento libera e a casa"...... mi fa dire: "è stata proprio una bella giornata!!!"

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