tutti i diritti sono riservati.


tutti i diritti sono riservati.
Il diritto d'autore
è una cosa seria ed è tutelato dalla legge 248/2000, la quale prevede sanzioni amministrative e sanzioni penali.


----------------------------------------------------------------

venerdì 19 ottobre 2012

UNA FAVOLA "DIVERSA" PER UN MONDO NUOVO E....."DIVERSO"


Avevo detto, qualche post fa, che volevo una nuova favola che raccontasse una nuova storia.....diciamo....diversa....beh! ci ho provato!!!!



C'era una volta una matrigna.....

anzi no! C'era una volta un diverso....

anzi no! C'era una volta e c'è ancora....

vabbè è meglio iniziare....

La favola che sto per narrare è nuova, mooolto nuova...
non la trovate in libreria e neanche a scuola perchè l'ho appena scritta e ve la voglio raccontare....


In un luogo non tanto lontano da casa tua...
si, si, hai capito bene!! proprio vicino alla tua casa!!
c'è un palazzo di tre piani,coloratissimo!!!! 


all'ultimo piano ci abitano due signorine con il loro cane Fredo.
Loro sono sempre sorridenti e stanno sempre insieme, spesso le puoi incontrare mentre vanno a spasso con Fredo ma i luoghi che frequentano non sono giardini o il marciapiede, loro portano il loro cane a spasso per le scale....dicono che, siccome è un po' grassottello, lo aiutano a smaltire un po' di chili....Sono due signorine, diciamo....un po' diverse!!

.Al secondo piano,abitano Fatima, Mohamed, Said, Adil e Amir  il loro barboncino bianco. Fatima e Mohamed sono sposati da molti anni e non sono più giovanissimi, Amir fa loro molta compagnia poiché i loro figli Said e Adil sono spesso fuori casa.
Fatima e Mohamed spesso si ritrovano a cenare da soli e quando apparecchiano la tavola, l'apparecchiano per tre, hanno comprato un seggiolone dove sistemano Amir per averlo a tavola con loro, gli mettono un bavaglino e a turno lo imboccano, proprio come fosse un bambino...il loro ultimo arrivato, il più piccolo.....Sono una coppia, diciamo....un po' diversa!!!
 

Al pianoterra invece abitano due coniugi, loro non hanno figli, si chiamano Paolo e Anna.
Paolo da molti anni non riesce a camminare, le sue gambe hanno deciso di non muoversi ma lui non si perde d'animo, si sposta con l'aiuto di una carrozzella e ha comprato un'automobile speciale che riesce a guidare perchè tutti i comandi può farli funzionare con le mani. Anna è sempre insieme a lui, sempre sorridente e gentile, l'unica cosa che la fa arrabbiare sono gli sguardi impietositi di alcune persone, quelle che quando incrociano per strada guardano suo marito come fosse un extraterrestre con un'aria compatita, senza preoccuparsi di scambiare due parole...quando capita, Anna li guarda dritti negli occhi e con tono seccato dice: “Mio marito non puo' camminare ma ad un buongiorno riesce a rispondere!!!!”........Sono due coniugi, diciamo....un po' diversi!!!!


In questo condominio sono davvero tutti diversi......!!!


Ah! ma....dimenticavo!!!.....Ho saltato il primo piano!! chi vivrà mai al primo piano??

....Al primo piano, a dire il vero, non si capisce bene chi ci vive, di fisso si vedono un uomo, una donna e una bambina, ovvero: Roberto, Claudia e Michela, poi di tanto in tanto e anche abbastanza spesso, arrivano altri due bambini, Alessandro e Rachele. Michela quando si rivolge a Claudia, la chiama mamma ma quando si rivolge a Roberto lo chiama per nome......Alessandro e Rachele quando si rivolgono a Roberto lo chiamano papà ma quando si rivolgono a Claudia la chiamano per nome.....
CERTO CHE E' DAVVERO MOOOOLTO STRANA QUESTA COSA!!!!.....MA FORSE HO CAPITO!!!

Credo che Claudia e Roberto avessero già dei figli quando si sono conosciuti, forse erano entrambi divorziati ma poi si sono incontrati ed innamorati, hanno deciso di sposarsi e vivere insieme. Michela, vivendo con mamma Claudia è sempre in quella casa al primo piano, invece Alessandro e Rachele vivono in casa con la loro mamma che abita in un'altra via ma spesso vengono a passare del tempo con il loro papà Roberto. Mamma mia!! che confusione!!!

Dunque ricapitolando!! mamma Claudia è la matrigna di Alessandro e di Rachele e papà Roberto è il patrigno di Michela. Matrigna Claudia, compra cesti di mele ma non di quelle avvelenate, le compra perchè ai suoi figliastri Alessandro e Rachele piace tanto lo strudel e la torta di mele....e patrigno Roberto spesso va a prendere a scuola la sua figliastra Michela e le compra anche il gelato.....

.Ridono sempre e c'è un po di confusione in quella casa al primo piano....chissà quanti nonni, e nonnastri, zii e ziastri, cugini e cuginastri......?????!!!!!....Sono una famiglia, diciamo....un po' diversa!!!


Per concludere questa favola di nuova generazione,(una favola nuova...mooolto nuova...ricordate?)... mi viene da dire:
in questo condominio sono tutti diversi ma è proprio questo che lo rende speciale, pieno di colori diversi, sono tutti un po' bizzarri e un po' speciali, tutti si occupano di qualcuno a loro caro ma ognuno con i propri modi e ognuno ha qualcosa da insegnare all'altro perchè.........ah! Il finale...che sbadata!!!
.Tutti vivono felici e......DIVERSAMENTE .......!!!

sabato 21 luglio 2012

Il Vittimismo

Molte persone soffrono di questo psuedo male, che si può comunemente definire vittimismo.Ma il vittimismo è uno stato sociale, ineteriore che la stessa persona che lo manifesta sviluppa in maniera costruttiva ed articolata, insomma è una vera e propria deviazione psicologica, radicata nell'ego e nell'es, che viene delineato dai più normali fino a diventari convulsi atteggiamenti verso il prossimo.Ma chi è colui che soffre di vittimismo?Solitamente si tratta di una persona che per indole ed insicurezza, è asociale di natura, non ha capacità di interazione, anzi per meglio dire non riesce ad applicarle, per il semplice motivo che non riesce ad avvalersi di scambi interpersonali, e fugge da essi, ma allo stesso tempo ne soffre e sente l'esigenza di avvicinare e rapportarsi alle persone.E' una persona debole in fondo al suo essere, e bravissima a trovare la pagliuzza nell'occhio altrui, tralasciando la foresta amazzonica abbattuta che ha nel suo!!!Quindi per creare un utopico rapporto, dove gli vengano date le attenzioni che reclama, manifesta la figura della vittima, incompresa, deprecata, dai falsi boia che tende ad animare nella sua mente insicura, ed a raccontare alla persona a cui tende a legarsi in maniera quasi morbosa, i torti, immaginari ovviamente, che ha subito.Il "vittimista" solitamente, anzi sempre, è un reo bugiardo, infatti le sue versioni sono prive di fondamento, nate dalla mania di stare al centro dell'attenzione (esigenza umana l'uomo è un animale sociale ma non tutti riescono a esserlo trasparentemente), e di deprecare ed infangare, coloro che vede come usurpatori ingiusti della popolarità (dobbiamo sempre vedere questa cosa nell'ottica del vittimista), inoltre, essendo bugiardo di natura come prima dcevo, non ha nemmeno la coscienza di ammettere le proprie colpe di fronte ai suoi immaginari boia, anzi incentra la sua "malattia sociale", infierendo contro di loro, reclamando una ragione che nemmeno Dio gli accorderebbe ne in cielo e ne tantomeno in terra.Insomma se vogliamo dirla tutta, i vittimisti camminano armati, hanno questo coltello dalla parte del manico, e più essere vittime sono tarli rosicanti di una mela sociale, mentre noi poveretti siamo le sue vittime designate. (web)

mercoledì 6 giugno 2012

Padre degli anni '80

Tu presenza assente
ancora presente...
Tu che mi hai insegnato ad essere indipendente
ed io ho imparato a non chiedere aiuto....
Tu che hai condizionato le mie scelte
ed io ho scelto uomini rendendoli insignificanti per riuscire
a sentirmi qualcuno.....
Tu che non mi hai mai detto brava
ed io per sentirlo ho messo al mondo figli.....
Tu che i tuoi silenzi sono disapprovazioni...
Tu, ancora tu.....
Tu che hai solo da insegnarmi.....
mi hai mai ascoltata?...mi hai mai amata?.....
Cosa sai di me?......
dei lunghi tentativi per amare me stessa...
dei miei cattivi umori....
le mie doti le conosci?.....
dei tuoi silenzi che rimbombano disapprovazione...
delle tue parole che indicano ogni volta qualcosa che non sono...
Tu padre degli anni '80
che hai sempre ascoltato, elogiato tutti tranne me
Io tua figlia...insignificante
cresciuta in un contesto di contraddizione
costretta a soffocare aspirazioni
mai abbastanza brava, mai abbastanza credibile
mai abbastanza.....



Non c'è più bisogno dell'abbraccio che
chiedevo un tempo
 eppur ancora ti chiedo...
 eppur ancora fai male....



mercoledì 2 maggio 2012

Le lacrime che non ha raccontato al mondo


Le lacrime che non ha raccontato al mondo

bruciano negli occhi e soffocano nella gola,

sono grida mai lanciate per non provare vergogna

per sentirsi meno sbagliata nel trascinarsi dietro

ferite invisibili agli occhi ma profonde fino al cuore.

...Un'altra pietanza sta sera, mal farcita, poco nel piatto

o forse è troppo....

pronta per un'alzata di voce o un'alzata di dito

ad indicare che qualcosa non va'

ma cosa? lei non sa mai cosa...

qualcosa che ha fatto o che non ha fatto..

qualcosa che ha detto o che non ha detto..

Lei donna affranta, lei donna umiliata, lei donna rimproverata,

lei donna sbagliata....

Le lacrime che non ha raccontato al mondo

segnano il suo viso dentro le mura di casa,

casa diventata prigione di amarezza di angoscia e di paura,

paura di un uomo che la sua fragilità nasconde dietro all'alzata di voce

o all'alzata del suo dito,

un uomo che lei chiama "marito"

che le ha trafitto il cuore e lentamente lei da sola....muore



venerdì 23 marzo 2012

La quiete dopo la tempesta

Ho sentito il battito del tuo cuore accellerare
e ho sentito il tuo respiro attendere,
 l'odore acre del sudore dimostrare la fatica di tante parole
 in un susseguirsi di sguardi e lacrime,
 i nostri inguini danzare in un intreccio disegnato dai nostri arti,
arrivare per essere esausti e i nostri sguardi a chiedere la quiete.
 Il silenzio della notte a testimoniare il nostro frastuono
che arrendevole si placa e il sonno ci prende
ed è tutto in quel presente,
così ovattato e senza più smania,
 l'inizio degli inizi.... e poi un bacio... e ancora....

I passi dei tuoi anni

Asfalto e pietre testimoni di scarpe piene di passi,
 di pensieri appoggiati sulla fronte.
 Terra e polvere si posano sui capelli e sul viso,
occhi cerchiati e labbra tiepide
 i colori del vento di orizzonti calpestati,
scolpiti sulla pelle,
 rivelano le correnti attraversate
 e appari più bella,
nuda ed essenziale.